“Non riesco a stare fermэ”, “Mi annoio se non faccio qualcosa”, “Devo sempre essere occupatэ”, “Mi riempio le giornate”… Frasi che sento molto spesso e che raccontano di un disagio profondo: la paura del vuoto.
Dietro questa corsa costante si nasconde spesso il timore di confrontarsi con sé stessi. Controllare lo smartphone, lavorare senza pausa, avere le agende sovraccariche: sono tutti tentativi di riempire gli spazi vuoti, di soffocare quel silenzio in cui potrebbero emergere pensieri o emozioni scomode. Facciamo per non sentire, produciamo per non pensare.
Fin da bambinэ ci viene insegnato che il valore di una persona si misura dai risultati, da quanto fa. E quando ci fermiamo che succede? Emerge un senso di colpa, di inadeguatezza, come se stessimo sprecando tempo prezioso.
Ciò che definiamo “noia” potrebbe essere in realtà un’opportunità preziosa.
È in quegli spazi apparentemente vuoti che si attivano creatività, intuizioni e ascolto profondo di sé stessi.
I momenti di inattività sono fondamentali per il nostro benessere mentale ed emotivo.
Il nostro cervello ha bisogno di questi intervalli per elaborare esperienze, integrare informazioni e rigenerarsi.
Nell’approccio bioenergetico, l’incapacità di fermarsi si manifesta anche fisicamente: respiri corti e superficiali, tensioni muscolari croniche, difficoltà a radicarsi.
Il corpo racconta la nostra storia e rivela le nostre resistenze. Chi non riesce a fermarsi spesso vive in un costante stato di allerta, con il sistema nervoso autonomo che risponde alla modalità “fight or flight” (combatti o fuggi).
Ecco alcuni suggerimenti pratici:
dedica inizialmente anche solo 5 minuti al giorno al “non fare”. Porta l’attenzione al respiro, senti come entra ed esce dal corpo. Il respiro è un’ancora che ti riporta al presente. Ascolta il tuo corpo: quali sensazioni emergono quando ti fermi? Accoglile senza giudizio. Pratica il grounding: senti i piedi a contatto con il pavimento. Essere ancorati al presente riduce l’ansia. Accogli la noia: quando emerge, non cercare subito di scacciarla. Osservala con curiosità.