Capita a molti di ritrovarsi a pensare e ripensare alle stesse cose, senza arrivare a conclusioni chiare. A volte lo chiamiamo “rimuginio”, altre volte “mente che corre”. Il nome più preciso (e diffuso) per questo fenomeno è overthinking: il pensiero che gira in loop, senza sosta, senza sbocchi.
Ma cos’è davvero l’overthinking? Perché accade? E soprattutto: come si può uscirne?
In questo articolo provo a rispondere a queste domande, attingendo anche alla mia esperienza clinica e al lavoro corporeo che spesso accompagna questo tipo di vissuto.
📌 Cos’è l’overthinking?
Overthinking significa letteralmente “pensare troppo”.
Ma non si tratta semplicemente di “pensare molto”: è un pensiero ripetitivo, circolare, spesso ansiogeno. Un tentativo della mente di trovare soluzioni o spiegazioni che però, invece di chiarire, aumentano la confusione e la fatica mentale.
Chi sperimenta overthinking:
⚙️ Perché succede?
L’overthinking ha radici psicologiche profonde.
Spesso nasce in un contesto in cui l’incertezza genera ansia, e il pensiero diventa una strategia di controllo. Non è un “difetto” della mente, ma una risposta a un vissuto di insicurezza.
Tra i fattori che lo alimentano troviamo:
🧱 I falsi alleati
Di fronte al pensiero che non si ferma, le strategie più comuni (e comprensibili) sono spesso controproducenti:
Sono tentativi legittimi, ma raramente portano vera quiete.
🌬️ Cosa può aiutare davvero
Per uscire dal loop del pensiero, può essere più utile spostare l’attenzione.
Non verso “nuovi pensieri”, ma verso qualcosa che nella nostra esperienza spesso viene trascurato: il corpo.
Alcuni strumenti che possono aiutare:
Quando il corpo viene reintegrato nell’esperienza, il pensiero tende naturalmente a ridurre la sua presa.
🌿 Il corpo come risorsa
Il corpo non è solo un “contenitore” del disagio mentale.
È una risorsa preziosa per orientarsi, regolare e rilasciare.
Approcci come la bioenergetica o la mindfulness mostrano come il pensiero compulsivo sia spesso energia bloccata nella parte alta del corpo: una tensione che cerca sfogo attraverso la mente.
Lavorando sul corpo possiamo:
È un modo per recuperare il senso di agio e di confine, dove il pensiero non è più sovrano ma parte di un tutto più ampio.
🌱 Non devi zittire la mente. Prova a dare voce anche al corpo.
L’obiettivo non è “smettere di pensare”.
Il pensiero è una funzione importante.
Ma quando prende il sopravvento, può diventare un rifugio ansiogeno, scollegato dal resto di noi.
Dare voce al corpo significa ricominciare a sentire — e, spesso, trovare una direzione che il pensiero da solo non sa costruire.